lunedì 16 giugno 2014

Quattro film che ci parlano (anche) di fuga ed evasione

A 30 secondi dalla fine, film del 1985, su soggetto di Akira Kurosawa e interpretato da John Voight; Thelma & Louise, film del 1991 di Ridley Scott con Susan Sarandon, Geena Davis, Brad Pitt e Harvey Keitel; The Truman Show, film del 1998 di Peter Weir interpretato da Jim Carey; A Beautyful Mind, film del 2001 di Ron Howard (il Richie Cunningham di Happy Days) sono film che sembrano diversissimi tra di loro e lo sono.
Però hanno almeno un  tema in comune: quello dell'evasione e della fuga.
Truman vuole evadere dalla realtà finta e posticcia in cui è stato costretto a vivere fin dalla nascita. Thelma e Louise voglionno concedersi una serata di evasione dal grigiore a cui sono abituate e si trovano loro malgrado nella condizione di fuggiasche, braccate dalla polizia in una corsa disperata verso il Messico.
Le prigioni di John Nash sono tutte mentali e fanno da buon contrappunto al mondo virtuale del Truman Show: mentre Truman ha davvero su di sè gli occhi di tutto il mondo, Nash ha l'ossessione di essere spiato ma è lui stesso che impedisce al proprio sguardo di andare oltre le formule matematiche scritte sula finestra della propria camera.
In "A 30 secondi dalla fine " il tema della fuga si carica di suggestioni metafisiche in quanto Manny, evaso con un compagno da un carcere di massima sicurezza, si trova presto intrappolato insieme al suo inseguitore su un treno privo di manovratore lanciato verso l'ignoto.
Naturalmente in ognuno di questi film ci sono anche temi diversi e più specifici, che vanno dall'invasività dei media al sessismo, dal disagio e senso di estraneità che deriva dalla diversità, alla speranza di redenzione per chi ha sbagliato.
Ma il tema della fuga, dell'evasione da uno stato di oppressione fisico, mentale o interiore, li accomuna e, insospettabilmente, li unisce.
Interessante anche l'articolo sul Truman Show proposto da Sentieri letterari, che trovate qui






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