Questa citazione mi aiuta a spiegare in poche parole perchè Italo Calvino è stato, fin dalle mie prime letture, uno dei miei scrittori preferiti.
E' una frase apparentemente semplice, ma in realtà studiata e pesatissima parola per parola, fino alle virgole, al ritmo, alla melodia.
E colpisce il bersaglio, che siamo noi, l'adolescente che ancora ci portiamo dentro, o il suo ricordo, e ci fa riconoscere in milioni di altre esperienze, addirittura in una legge universale.
Calvino lavorava come un monaco, come un laborioso artigiano per produrre opere che potessero apparire semplici e leggere, pur non essendo affatto banali.
Era un maestro nel conciliare il gusto per il narrare con il gusto per il lavoro e per la vita.
Ed è anche l'idea ispiratrice di questo blog: la vita, il lavoro, l'arte non sono dimensioni che si possono apprezzare disgiunte l'una dall'altra.
Mi piace abbinare a questa citazione un dipinto di William Dyce (1845) che raffigura Paolo e Francesca: galeotto fu il libro...
Nessun commento:
Posta un commento