«L’arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s’accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla». Italo Calvino, “Il cavaliere inesistente”
giovedì 19 maggio 2016
Marco Pannella
Un gigante nelle sue qualità e nei suoi difetti, si percepiva una smisurata passione in ogni cosa che faceva. Logorroico e spesso insopportabile, era interessato più a smuovere le coscienze che a governare, men che meno a (male)amministrare. Non proprio un politico ma piuttosto un visionario, un agitatore sociale, un idealista. Nemico di ogni moralismo, eppure di moralità così alta da conquistarsi il rispetto di tutti, anche dei suoi avversari (e tutti siamo stati suoi avversari prima o dopo, se non altro per disinteresse o per ignavia).
Con il crollo della "Prima Repubblica" avrebbe potuto giocarsi delle buone carte, ma non lo fece e così si fece largo la classe politica peggiore di sempre. Lui volava più in alto, talmente in alto da risultare incredibile e incomprensibile, e chissà dov'è adesso...
Ciao Marco, mi mancherai.
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