“Il Gusto della Terra” è un libro originale e interessante, frutto di una
proficua collaborazione all’interno di una rete di food blogger (la community
delle Bloggalline), i cui proventi saranno devoluti al Banco Alimentare.
Di questo libro mi affascina tutto: il titolo, la copertina,
il contagioso entusiasmo delle oltre 100 blogger autrici delle ricette che fino
alla fine hanno condiviso con passione un progetto collettivo e sono riuscite a
realizzarlo, l’originalità delle proposte, il senso di semplicità, garbo, freschezza,
concretezza ed eleganza che trasmettono le immagini, la grafica e i contenuti.
Non sono in grado di dare un parere nel merito delle singole
pietanze, ma dalla lusinghiera prefazione
dello Chef Luca Montersino capisco che anche il livello tecnico è molto elevato. Eppure si tratta di ricette apparentemente
semplici (magari provare ad eseguirle è un’altra cosa) esposte in modo chiaro e
piacevole.
Nove capitoli, ognuno dedicato a una materia prima, nove macro categorie di ingredienti attorno a cui
sono sviluppate ricette suddivise in quattro portate (antipasti, primi,
secondi/piatti unici, dolci). Abbiamo così il capitolo del riso, poi i cereali
e simil cereali, i legumi, le spezie ed aromi, i semi oleosi, la frutta
esotica, cacao e caffè, tè, zuccheri e sciroppi.
Scrivono le autrici: “I 9 capitoli vogliono rappresentare 9
gruppi di prodotti provenienti da coltivazioni di tutto il mondo,
principalmente da paesi in via di sviluppo, e si prefiggono lo scopo di rivisitare
e utilizzare, in maniera differente, delle pietanze comuni che solitamente si
cucinano in modo tradizionale”.
Ho l’impressione che nel mondo sempre più affollato della
gastronomia e della cucina questa iniziativa riuscirà a distinguersi. Si percepisce
immediatamente una creatività
amichevole, per nulla narcisa, che non inibisce, anzi distende.
Mi piace questo modo di discorrere di cucina. Mi piace come
le ricette di Pepe Carvalho, come i panini, la birra e i calvados di Maigret,
come i piatti di pesce di cui è ghiotto Montalbano, come l’ode al pomodoro di
Pablo Neruda.
Forse dovrei inaugurare un altro scaffale di questo blog.
Tra “qualcosa di bello” e “qualcosa di divertente” potrei inserire “qualcosa di
buono”.
Ma forse è già tutto compreso nel bello. Perché, come disse Anthelme Brillant-Savarin, magistrato,
diplomatico, musicista e gastronomo: “La
scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta
di una nuova stella”.
Grazie per questa recensione...è bellissima.
RispondiEliminaIl gusto della terra è un libro nato dalla passione, dall'amore e dalla condivisione...e leggere tra le tue righe che tali sentimenti arrivano così chiari e intensi anche al lettore...ecco, fa un piacere immenso.
Grazie ancora :)
Commuovente e perfetto nella sua incisività. Grazie!
RispondiEliminaSuper d'accordo l'ho acquistato (come gallina) grazie di questo bel post. Buona fine settimana
RispondiElimina@m4ry
RispondiElimina@ Marghe
@edvige
sono contento che il mio commento vi sia piaciuto, come a me è piaciuto il libro. presto passerò ad un'altra parte altrettanto interessante: ovvero provare a realizzare e poi assaggiare i piatti proposti....Complimenti ancora e continuate così!
Un grande grazie, hai riassunto in poche garbate e indovinate parole proprio ciò che abbiamo cercato di dire. Che bello sentirti dire... mi hai fatto bene al cuore.
RispondiEliminaGrazie per questa descrizione gentile garbata approfondita forse la più belle scritta sul nostro libro. Questa è un bellissimo risveglio. Grazie ancora.
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