sabato 29 marzo 2014

Kalhil Gibran, Il Tempo


E un astronomo chiese: Parlaci del Tempo.
Ed egli rispose:
Voi vorreste misurare il tempo che non ha misure e non può essere misurato.
Regolereste la vostra condotta e dirigereste persino il corso del vostro spirito a seconda delle ore e delle stagioni.
Del tempo ne fareste un ruscello sulla cui riva vi siedereste a guardarlo scorrere.
Eppure ciò che in voi è senza tempo è consapevole dell’eternità della vita,
E sa che l’oggi non è che il ricordo di ieri, e che il domani non è che il sogno di oggi.
E che ciò che in voi è canto e contemplazione dimora tuttora nei confini di quel primo momento che nello spazio disseminò le stelle.
Chi tra di voi non sente che la sua facoltà d’amare è illimitata?
E tuttavia chi non sente che l’amore vero, racchiuso nel centro del suo essere, sebbene illimitato, non viene messo in moto da un pensiero d’amore verso un altro pensiero d’amore e nemmeno da gesti d’amore per altri gesti d’amore?
E come l’amore, non è forse il tempo indiviso e senza andatura?
Ma se, nel vostro pensiero, non potete fare a meno di misurare il tempo con le stagioni, fate che ogni stagione racchiuda tutte le altre stagioni,
E che l’oggi abbracci il passato con il ricordo,
E il futuro con desiderio.
              Kahlil Gibran, Il profeta

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