mercoledì 29 gennaio 2014

La testa piena




Dal Breviario Laico del card. Ravasi
(Il Sole 24 Ore - Domenica 26 gennaio 2014)

Plutôt la tete bien faite que bien pleine!

Ancora una volta con Montaigne e i suoi Saggi (I,25) bisogna semplicemente reagire con un touché! Soprattutto ai nostri giorni segnati da una bulimia "informatica" e da un’anoressia formativa: teste colme di dati e prive di pensiero.
Continuava il filosofo: "In verità la preoccupazione e l’investimento dei nostri padri mira solo ad arredare (meubler) la testa di conoscenze. Di capacità di giudizio e di virtù, manco a parlarne!".
Cervelli ammobiliati di dati, pronti a trasformarsi in panieri in cui si affastellano verità e menzogna, stupidaggine e saggezza, tesi e contro tesi: è un po’ questa la sorte di tanti giovani e adulti incollati per ore al computer. E invece ci sarebbe bisogno prima di tutto di "travailler à bien penser", come dirà un ideale collega di Montaigne, Pascal, nei suoi Pensieri (n.347), cioè impegnarsi non tanto ad essere benpensanti, ma a pensare bene, con rigore e sostanza, perché è questo "il principio della morale”

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