domenica 9 febbraio 2014

Suzanne Valadon




Nel libro “I segreti di Parigi”, Corrado Augias ci introduce a Montmartre raccontandoci la storia di Suzanne Valadon e di suo figlio Maurice Utrillo.

E’ una storia ricca di sensualità, energia, vitalità, ma anche di miseria, dolore, abbandono. Tutta pervasa da un eccitamento febbrile, da una tensione che esprime la doppia anima di Montmartre: quella idilliaca e romantica raccontata da Nerval e quella demoniaca, cupa e sordida descritta da Zola.

Marie Clementine Valadon divenne Suzanne quando Henri Toulouse Lautrec  le disse: “tu che ti spogli davanti ai vecchi, dovresti farti chiamare Susanna” (citazione dell’episodio della Bibbia raffigurato da tanti pittori, fra i quali Tintoretto, Artemisia Gentileschi, Rubens e Paolo Veronese).

Figlia di una lavandaia,  senza padre, Marie Clementine  inizia a lavorare da bambina come aiuto sarta, poi commessa di pasticceria, cameriera, fioraia, cavallerizza e trapezista al circo.

Si fa conoscere per la sua avvenenza e simpatia e, dopo una rovinosa caduta che la costringe a lasciare il circo, diventa modella, musa e amante della maggior parte dei pittori dell’epoca: Puvis de Chavannes, Renoir, De Nittis, Toulouse Lautrec, Zandomeneghi.

A sedici anni rimane incinta e il 26 dicembre 1883 nasce suo figlio Maurice Utrillo. E’ lo studente catalano Miguel Utrillo y Molins a dare il nome al bambino. Poiché la rosa  di possibili candidati è  molto ampia e comprende, fra gli altri, Rodin,  Renoir e  Puvis, de Chavannes,  lui dice: “Per me sarebbe un vero onore poter firmare col mio nome l’opera di uno di questi grandi maestri!”

Maurice è segnato dall’epilessia fin dalla più giovane età. Affidato alla nonna alcolizzata, impara a placare gli attacchi con il vino.

Nel frattempo Marie Clementine diventa Suzanne e conosce Edgar Degas, che a differenza degli altri pittori, ha per lei affetto paterno e  incoraggia i suoi primi tentativi di pittura e le rimane sinceramente amico ed estimatore. Suzanne diventa pittrice.

Suo figlio Maurice inizia a dipingere diciannove anni, sotto la guida della madre,  come cura di disintossicazione dall’alcol e dalle crisi di nervi. Diventa Maurice Utrillo, pittore, amico e compagno di scorribande di Picasso, Modigliani e Max Jacob, che qualche volta lo devono legare al letto per placare i suoi attacchi. Come pittore oscurerà completamente la fama della madre.

Ma non è finita. A quasi cinquant’anni, Suzanne si innamora di André Utter, pittore di trentacinque anni, tre più di suo figlio Maurice, di cui è amico. I tre vivono insieme e vengono soprannominati “il trio maledetto”.

Andrè è pittore mediocre, ma Suzanne lo usa come modello e lo ritrae nudo in diverse opere, poi diventa l’agente di Maurice.

Suzanne muore nel 1938, davanti al cavalletto. Solo sei anni prima aveva firmato un autoritratto dove compare ancora a seno nudo, a sessantacinque anni, la bellezza ormai sfiorita, ma lo sguardo fermo.

 Maurice  muore nel 1955 dopo aver dipinto migliaia di tele che raffigurano le strade di  Montmartre e i dintorni di Parigi.

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