Nel libro “I segreti di Parigi”, Corrado Augias ci introduce
a Montmartre raccontandoci la storia di Suzanne Valadon e di suo figlio Maurice
Utrillo.
E’ una storia ricca di sensualità, energia, vitalità, ma
anche di miseria, dolore, abbandono. Tutta pervasa da un eccitamento febbrile,
da una tensione che esprime la doppia anima di Montmartre: quella idilliaca e
romantica raccontata da Nerval e quella demoniaca, cupa e sordida descritta da
Zola.
Marie Clementine Valadon divenne Suzanne quando Henri
Toulouse Lautrec le disse: “tu che ti
spogli davanti ai vecchi, dovresti farti chiamare Susanna” (citazione
dell’episodio della Bibbia raffigurato da tanti pittori, fra i quali Tintoretto,
Artemisia Gentileschi, Rubens e Paolo Veronese).
Figlia di una lavandaia, senza padre, Marie Clementine inizia a lavorare da bambina come aiuto sarta,
poi commessa di pasticceria, cameriera, fioraia, cavallerizza e trapezista al
circo.
Si fa conoscere per la sua avvenenza e simpatia e, dopo una
rovinosa caduta che la costringe a lasciare il circo, diventa modella, musa e
amante della maggior parte dei pittori dell’epoca: Puvis de Chavannes, Renoir, De
Nittis, Toulouse Lautrec, Zandomeneghi.
A sedici anni rimane incinta e il 26 dicembre 1883 nasce suo
figlio Maurice Utrillo. E’ lo studente catalano Miguel Utrillo y Molins a dare
il nome al bambino. Poiché la rosa di
possibili candidati è molto ampia e
comprende, fra gli altri, Rodin, Renoir e Puvis, de Chavannes, lui dice: “Per me sarebbe un vero onore poter
firmare col mio nome l’opera di uno di questi grandi maestri!”
Maurice è segnato dall’epilessia fin dalla più giovane età.
Affidato alla nonna alcolizzata, impara a placare gli attacchi con il vino.
Nel frattempo Marie Clementine diventa Suzanne e conosce Edgar
Degas, che a differenza degli altri pittori, ha per lei affetto paterno e incoraggia i suoi primi tentativi di pittura e
le rimane sinceramente amico ed estimatore. Suzanne diventa pittrice.
Suo figlio Maurice inizia a dipingere diciannove anni, sotto
la guida della madre, come cura di
disintossicazione dall’alcol e dalle crisi di nervi. Diventa Maurice Utrillo,
pittore, amico e compagno di scorribande di Picasso, Modigliani e Max Jacob,
che qualche volta lo devono legare al letto per placare i suoi attacchi. Come
pittore oscurerà completamente la fama della madre.
Ma non è finita. A quasi cinquant’anni, Suzanne si innamora
di André Utter, pittore di trentacinque anni, tre più di suo figlio Maurice, di
cui è amico. I tre vivono insieme e vengono soprannominati “il trio maledetto”.
Andrè è pittore mediocre, ma Suzanne lo usa come modello e
lo ritrae nudo in diverse opere, poi diventa l’agente di Maurice.
Suzanne muore nel 1938, davanti al cavalletto. Solo sei anni
prima aveva firmato un autoritratto dove compare ancora a seno nudo, a
sessantacinque anni, la bellezza ormai sfiorita, ma lo sguardo fermo.
Maurice muore nel 1955 dopo aver dipinto migliaia di
tele che raffigurano le strade di
Montmartre e i dintorni di Parigi.
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