Oggi si è celebrata la Giornata Mondiale della Gentilezza.
Quando ho sentito questa notizia per radio, mi è venuto in mente un
vecchio racconto di Stefano Benni, inserito nella raccolta “Il bar sotto
il mare”.
Si parlava di un capitano di una
baleniera, un giovane ufficiale particolarmente attaccato all’ordine,
alla pulizia, alla disciplina che si trovava alle prese con una ciurma
molto riluttante a comportarsi in mare come se ci si trovasse “in un
salotto inglese”.
Siccome il capitano costrinse i suoi uomini a
rivolgersi l’un l’altro educatamente, loro decisero di prenderla sul
ridere e così sulla nave si potevano sentire dialoghi come questi (vado a
memoria, perdonatemi se non li riporto alla lettera):
“Vuole il qui
presente molto figlio di p…smettere d i sputacchiare il tabacco
controvento, acciocché la sua saliva non finisca sui miei abiti quasi
lindi e immacolati?”
“Ma certo nobiluomo, che il cielo l’affoghi per
la sua cortesia. Però tolga la sua delicata manaccia dal mio viso
altrimenti le spacco seduta stante il suo insigne deretano.”
Ecco,
sono pronto a scommettere che nella “Giornata Mondiale della Gentilezza”
ci sia stato un discreto proliferare di simili siparietti
goliardici....
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