Il primo libro che ho letto di Marco Malvaldi non è uno dei
suoi celebri romanzi gialli, ma un libricino nel quale l’ex ricercatore pisano
ci intrattiene con grande verve su altre due sue grandi passioni: lo sport e la
scienza.
E’ una lettura gradevole, nella quale la difficoltà delle
teorie scientifiche è surclassata dal toscanissimo umorismo dell’autore e la
pesantezza degli esperimenti è oscurata dai numerosi aneddoti e ricordi di
Olimpiadi, Mondiali di calcio e competizioni varie.
Si parla di fisica, matematica, neuroscienza, psicologia,
statistica, ma anche della “maledetta” di Andrea Pirlo, del “tiki taka” del
Barcellona, di Dick Fosbury, di tuffi dal trampolino e di tennistavolo.
Insomma, Malvaldi ci offre persino qualche copertura
intellettuale per le nostre ore trascorse sul divano a guardare lo sport in tv.
Anzi fa di più, arrivando a sostenere un collegamento tra il nostro interesse
per le gare sportive e l’evoluzione della specie.
Non è che si capisca proprio tutto al primo colpo, e spesso
l’autore gigioneggia ricercando l’effetto “oh”, ma non è escluso che per qualcuno
queste pagine costituiscano uno spunto interessante per successivi
approfondimenti.
In definitiva, un libro furbetto ma simpatico, che a me è
servito per avvicinarmi ad uno scrittore sul quale finora ho letto opinioni
molto contrastanti.
Me lo segno, grazie!
RispondiEliminaEh, più si scorre tra i blog e più le liste si allungano prima ancora di entrare in libreria...Ma voglio credere che anche i libri non letti e che periodicamente ritroviamo in tanti commenti un pochino riescano a parlarci ugualmente
RispondiElimina