La strana biblioteca è una favola
di Haruki Murakami che, nell’edizione italiana, è illustrata da Lorenzo
Ceccotti. Una settantina di pagine scritte a caratteri grandi, con lo stile
semplice e un po’ enigmatico di tutte le fiabe, intervallate da numerose inquietanti illustrazioni. Una lettura di
pochi minuti che libera una gran quantità di immagini, ci si mette più tempo a
riflettere sul suo possibile significato che a leggerla.
C’è una biblioteca, c’è un
bambino, e c’è il male. Nella biblioteca, nel labirinto degli infiniti mondi
che si parlano, si intrecciano e si rincorrono, le tenebre possono essere rischiarate
dalla luna nuova, si possono fare incontri con le più tenere creature dei tuoi
sogni, e si può sperare che il cane feroce che ti terrorizza e ti mangerà vivo
sia invece attaccato e annientato dal tuo piccolo storno. E quando uscirai dal
labirinto delle pagine, il male rimarrà prigioniero lì dentro e nessuno ti farà
domande, né ti chiederà spiegazioni.
Nel mondo reale non è così, la
sofferenza e la solitudine si dissolvono con molta più fatica. “Quando sono
solo, il buio intorno a me si fa molto profondo. Come in una notte di luna
nuova”. Il mio piccolo storno rimarrà sempre un uccellino, non incontrerò mai
l’uomo pecora e nessuna ragazza dalla pelle splendente come la luna verrà a
sedersi vicino a me.
Come sarebbe bello se la
tristezza e il dolore potessero sempre essere rinchiuse
tra le pagine di un libro….
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