Ormai da tempo il cibo è
diventato una presenza anche un po’ ossessiva nella vita di ognuno di noi.
Impossibile scampare: un diluvio di pietanze fotografate e postate nei social
network, gare di cucina trasmesse a tutte le ore e in tutte le tv, rubriche, articoli e
segnalazioni sui locali più “cool” del momento, continue conferme e smentite
scientifiche o pseudo-scientifiche sulla validità di questa o quella dieta e
sulla capacità che questo o quell'altro alimento avrebbero di farci vivere più
a lungo, essere più belli, più sani, più attivi, più intelligenti.
Certamente tramite il cibo si
riescono a veicolare moltissime altre idee,
il cibo è argomento che attraversa parecchi ambiti e parlare di un
piatto può portare a toccare la geografia, la storia, l’economia, la medicina,
la letteratura. Si potrebbe dire in parte lo stesso anche per il giardinaggio,
la moda, l’oreficeria, ma il cibo è anche un bisogno primario e dunque possiede
una forza e una concretezza immediata, che si coglie istintivamente. Che poi riesca a
colpire la nostra testa, oltre che la gola e la pancia, dipende dall’ingegno e
dall’abilità di chi lo prepara e lo propone.
“Piatti senza frontiere” è un
libro che abbina il cibo al tema del viaggio e già questo è un motivo per
sfogliarlo con interesse. Scritto dalla giornalista Francesca Cosentino e
ispirato al suo blog Ostriche (ostrichecucina.wordpress.com) si propone di presentare “ricette conosciute
in giro per il mondo, ma vicine al nostro gusto e semplici da realizzare” .
Ogni ricetta è accompagnata da un
breve spiegazione che tratta della sua origine, illustra come essa sia stata
adattata e reinterpretata in diverse zone del mondo, fornisce consigli sui
locali in cui viene proposta in modo speciale, suggerisce abbinamenti musicali,
cinematografici e letterari. Insomma: se anche siete negati per i fornelli, potete pur sempre sorvolare su tempi di cottura, marinature e decorazioni varie e godervi una sfiziosa topografia del gusto.
Si passa dai salmoni del fiume
Tay in Scozia alle boulangerie di Gordes in Provenza, alle mille vite di Jeema
el-Fna a Marrakech. E poi la Boqueria, lo storico mercato di Barcellona, il
Barrio Alto e l’Alfama di Lisbona, i vicoli di Bonifacio e Porto Vecchio.
Le ricette sono intervallate da
approfondimenti dedicati a particolari profumi e ingredienti (la lavanda, lo zenzero, i chiodi
di garofano e molti altri) o a luoghi di culto per appassionati gourmet.
E poi curiosità varie: sapete
ricavare un menu completo, dal primo al dolce, che abbia come leit-motiv i
petali di rosa? Sapete che a Stoccolma si svolge la gara di cucina più famosa
al mondo? E dove andare per mangiare un hamburger perfetto?
Scegliete voi se preparare le
padelle o le valigie: io né l’uno né l’altro, mi rilasso sulle immagini, mi
distendo sulle parole, cerco di memorizzare qualche primizia, faccio volare la
fantasia e mi preparo a gustare la mia prossima pasta al pomodoro come fosse la
prima volta.