«L’arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s’accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla». Italo Calvino, “Il cavaliere inesistente”
domenica 9 novembre 2014
Un altro Martino, un’altra cappa e l’importanza della punteggiatura.
A un personaggio ben diverso da san Martino di Tours dobbiano il detto: “per un punto Martin perse la cappa”.
Si dice che a frate Martino, priore in un monastero nel XVI secolo, fu chiesto di scrivere questa frase sopra la porta del suo monastero:
"Porta patens esto. Nulli claudatur honesto"
(La porta resti aperta. Non sia chiusa a nessun uomo onesto)
Invece lui scrisse:
"Porta patens esto nulli. Claudatur honesto", cioè:
(La porta non resti aperta per nessuno. Sia chiusa all'uomo onesto).
Un errore di punteggiatura che gli fu fatale: per quel punto Martino perse la cappa, cioè la carica di abate del suo monastero.
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